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Cappello Alpino

Il cappello è l'elemento più rappresentativo degli alpini. È composto da molti elementi atti a rappresentare il grado, il battaglione, il reggimento e la specialità di appartenenza. Il cappello per l'alpino è simbolo sacro; agli albori in feltro nero e di forma tronco conica con cupola bombata e falda larga, sui lati aveva una coccarda tricolore, e dietro questa coccarda, l'elemento distintivo per eccellenza degli Alpini, una penna. Il cappello ultima versione fu introdotto nel 1910.
Il 25 Marzo 1873 venne adottato invece del "chepy" di fanteria un cappello proprio di feltro nero di forma tronco conica ("alla calabrese") a falda larga; frontalmente aveva come fregio una stella a cinque punte, di metallo bianco, con il numero della compagnia. Sul lato sinistro, semicoperta dalla fascia di cuoio, vi era una coccarda tricolore nel cui centro era posto un bottoncino bianco con croce scanalata. Un gallone rosso a V rovesciata guarniva il cappello dallo stesso lato della coccarda e sotto questa era infilata una penna nera di corvo. Per gli ufficiali il cappello era lo stesso, però la penna era d’aquila.
Il 1° Gennaio 1875 , i comandanti di reparto assunsero la denominazione di Comandanti di battaglione e non portarono più il cappello alla calabrese che distingueva gli appartenenti alle compagnie alpine, ma indossarono il copricapo del Distretto nel quale s’insediavano non avendo un ufficio proprio.
Nel 1880 invece della stella a cinque punte fu adottato un nuovo fregio ugualmente di metallo bianco: un aquila "al volo abbassato" sormontante una cornetta contenente il numero di battaglione. La cornetta era posta sopra un trofeo di fucili incrociati con baionetta innestata, una scure e una piccozza. Il tutto circondato da una corona di foglie di alloro e quercia.
Nei primi mesi della prima guerra mondiale l’esercito italiano adottò l’elmetto Adrian ma gli alpini e i bersaglieri non lo vollero perché non riuscivano a collocarci sopra il distintivo, penna e piuma, e in un secondo momento gli alpini lo scartarono completamente.
La penna
Lunga circa 25-30 cm, è portata sul lato sinistro del cappello, leggermente inclinata all'indietro. È di corvo, nera, per la truppa. Di aquila, marrone, per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori. Di oca, bianca, per gli ufficiali superiori e generali.
La nappina
È il dischetto in lana sul quale viene infilata la penna. In origine il colore della nappina distingueva i battaglioni all'interno di ciascun reggimento, per cui il I battaglione di ciascun reggimento aveva nappina bianca, il II rossa, il III verde e, qualora vi fosse un IV battaglione, azzurra. I colori erano quelli della bandiera italiana, più l'azzurro di casa Savoia. Per gli ufficiali la nappina è in metallo dorato e porta al centro la croce sabauda nei reparti del Piemonte e della Valle d'Aosta. Alla scuola militare alpina la nappina era blu. In seguito si aggiunsero altre nappine con colori, numeri e sigle specifiche per le diverse specialità e reparti delle truppe alpine. Le nappine attualmente in uso sono le seguenti: